“È da ventiquattro anni e tredici giorni, che è successo.
È da ventiquattro anni e tredici giorni, che non ricordo niente, solo qualche lampo, un’esplosione di bianco e luce, poi più niente.
Pesci, neri, viscidi. Felci, fosforescenti, appiattite.
I capelli delle amiche di mia sorella, che ondeggiano su spalle nude nel muoversi delle teste, mentre cercano Summer, mentre gridano il suo nome.”
“Summer” Monica Sabolo La Nave di Teseo