“Le mani perpendicolari al filo
si stendono sull’abisso e dicono:
stai quieto stai quieto,
come con un mare in burrasca.
Vecchie molto vecchie le mani.”
“L’ombelico è la nostra ferita
la ferita di essere al mondo
senza spiegazione di cielo:
schianto del pane precipitato nel deserto.
Poi la sabbia. Molto soli siamo.
E manchiamo. Sempre manchiamo.”
“Ascoltare.
Ascoltare e basta.
Ascoltare meglio.
Sto sognando?
Impossibile dirlo.”