“Dolcezza dello sguardo e una eventuale menzogna
da proliferare con le mani aperte a tutte le visioni,
aperte perché io ti vedo arricchire il mondo intero
il mio piccolo mondo di tante insabbiature.
E nel dolcissimo disinfettarsi delle giornate assai piene,
e nel verissimo dirsi che è finita la strada
che rimane chiusa ad ogni scuotere di portone
io ti vedo, esagerare la tua grandezza nella mia mente,
ancora insperato il tuo venir meno, ai miei occhi che ancora sperano.”
“Dolce caos, un addolcimento visionario
mi porta stanca nel tuo quadro giardino
perfettamente atto alla libertà, alla libidine
e a ogni cosa che insieme procura distensione,
dal tuo viso così cangiante.”
“Tradendomi i doveri, impostami dal caso,
tremavo, forse tu eri padrone.
Un giunco severo, guarda il caso,
e sette porte all’entrata del tuo castello magnifico.”