“A cosa pensa una donna quando, assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di aver soffocato la propria?
Di non essersi mai davvero prestata ascolto?
Cos’hai pensato tu, la mattina o il pomeriggio o la notte in cui, per la prima volta, lo hai capito?”
Una lettera rivolta a tutte noi, incalzante, poetica, capace di restituirci le tante sfumature del nostro cammino.
La prefazione di una profondità che disorienta è solo l’inizio del percorso che ci propone “Il rosmarino non capisce l’inverno”, pubblicato da Einaudi Editore nella Collana Stile Libero.
Racconti strutturati, perfetti, penetranti.
Lame che penetrano nella carne, mettono a fuoco stati d’animo, regalano esistenze.
Nella gioia, nel dolore, nella malattia, nell’incertezza, negli inciampi, nelle corse, nel respiro affannato, nella tragedia, nella rabbia: una girandola impazzita che mostra l’attimo del ripensamento.
Il momento in cui la giostra si ferma e sei sola con te stessa.
Ti guardi intorno e sai che è il tempo della scelta.
Nella rarefazione delle lancette esistenziali Matteo Bussola riesce a guardare in controluce.
Madre, moglie, figlia, compagna si scrollano di dosso etichette di una catalogazione subita e incedono.
Non sono concessi tentennamenti o ripensamenti perchè la vita non dà tregua.
Quando il passo si fa lento o il rimpianto brucia la gola, le lacrime sgorgano, il distacco è difficile, è l’umanità che fa capolino.
E questa immensa, meravigliosa dote che ci rende unici e speciali diventa storia.
Raccontarla significa disegnare una cartografia affettiva dove ogni respiro, ogni sgomento, ogni pausa sono necessari.
Accorgersi di avere scalato la montagna sbagliata, saper perdonare e accogliere, sognare un amore forse impossibile, condividere la sofferenza, voltare pagina, scrivere a chi non c’è più, imparare il linguaggio di un cane, accontentarsi di un addio.
Trovare lo spazio per essere se stesse ed accettarsi, essere guerriere e fiere anche quando la rinuncia è l’unica alternativa.
“Andare oltre le apparenze e gli steccati..
Guardare sempre e solo alle persone.”
Il libro aiuta a guardarci allo specchio, a sorridere, piangere, danzare, cantare.
Ad essere vere a qualunque costo e a credere nella scrittura che ci permette di conoscerci e conoscere.
Un testo da leggere spegnendo i pensieri e seguendo il flusso di emozioni che l’autore sa regalarci.