“Non abbiamo tutti la responsabilità di sapere cosa succede?
Di informarci?
In generale, nel mondo, è nostro compito scoprire le cose da soli.
Capire cosa pensiamo.”
Tra gli infiniti tasselli di “Matrimonio in cinque atti”, pubblicato da SUR e tradotto da Elisa Banfi, la frase pronunciata dal giovane Tom offre una interessante chiave di lettura.
Il romanzo è pervaso dal desiderio di fare chiarezza nel caos del mondo partendo dalla famiglia, che è simbolo di una più ampia ricerca.
Ad una prima lettura ci si concentra sugli eventi che compongono la trama.
I preparativi per il matrimonio della primogenita Clem con la compagna, l’arrivo degli ospiti, le marachelle del piccolo Pim.
Ci si accorge subito che qualcosa sta sfuggendo all’attenzione e si torna indietro cercando di studiare cosa si nasconde nella trama articolata molto simile alla rappresentazione del nostro presente.
Una commedia che si articola su più piani narrativi.
Solida e affidabile la coppia formata da Bennie e Walter e questa stabilità, pur nelle diversità caratteriali, è molto confortante.
Ruolo determinante ha la casa che continua a rappresentare il passato, l’attaccamento alle proprie radici.
Ma attenzione, non sempre il prima e il dopo hanno una continuità.
Quello che è stato considerato un limite della comunità può assumere forme preoccupanti di odio.
La chiusura nei confronti dell’estraneo diventa tragico antisemitismo.
È interessante questa involuzione perché mostra quanto un pensiero negativo possa produrre frutti velenosi.
Sospesa tra i ricordi e il presente sempre più sfumato è la prozia Glad.
Insistente una domanda: “che senso ha vivere così a lungo?”
Ecco che la vecchiaia diventa una spina, un doloroso dejavu dove si annidano segreti mai risolti.
“Allora è così che succede.
La frattura.
È così che i tuoi figli si separano da te: con la crudeltà dell’indifferenza.”
La consapevolezza di madre che vede distrutto il cordone ombelicale e deve accettare questa difficile cesura.
Leah Hager Cohen sa calibrare i tempi storici, rispettare i cambiamenti dei personaggi, filtrare le emozioni con una scrittura molto veloce.
Essere adulti significa assumersi responsabilità: una lezione che viene consegnata al lettore.
Non mancheranno le sorprese e i colpi di scena e ció che conta è
“La possibilità.
L’occasione.
La casualità.
Le fondamenta gettate, le condizioni create, le stelle allineate, la massa critica raggiunta.
A quel punto può succedere tutto e il contrario di tutto.
L’errore imperdonabile di una generazione diventa l’atto di grazia della successiva.”
Un gran bel libro, non perdetevelo.