Recensione di @CasaLettori: “La mattina leggevo l’oroscopo” Beatrice Talamo Castelvecchi Editore

Titolo: La mattina leggevo l’oroscopo
Autore: Beatrice Talamo
Casa Editrice: Castelvecchio Editore
Collana: Carene
Anno di pubblicazione: 2022
Recensione:
“Nel mio bazar si può trovare di tutto, come in ogni bazar.
La differenza è che qui non ci sono solo oggetti, ma emozioni.
Forse è il bazar delle emozioni: trovi la gioia, la tristezza, il dubbio, la vertigine, il perdersi e il ritrovarsi, la lunga illusione e il disincanto.
Il ricordo e il desiderio di cancellazione.
Il rifiuto e l’accoglienza.
Il pianto imprevisto e la risata imprevista.
L’amore profondo e la rabbia.”
È questa la scrittura di Beatrice Talamo.
Fluorescente, sintetica, straniante.
Poesia che si tinge di colori: rossi, gialli, infuocate riproduzioni di un bisogno.
Liberarsi dai tabù ed esplorare le infinite percezioni sfuggite al grigiore di un prima che appare sfocato.
Il “dovrei” che si è accumulato viene cancellato e finalmente i pennelli e il disegno e le forme.
E la pandemia che ruba la speranza.
Nube tossica che impone isolamento.
“La mattina leggevo l’oroscopo”, pubblicato da Castelvecchi Editore, ha la purezza di una parola che sgorga plastica, è materia che lavorata si trasforma in cera.
E la cera viene consegnata nelle mani del lettore invitandolo a manipolarla, a respirarla, a viverla.
Il canto della protagonista si unisce virtualmente a quello delle “donne lacere e sporche che si aggirano per le strade, per quelle che la gente chiama barbone, ignorando che in ognuno di noi c’è quella sottile linea in cui il confine è incerto e si è tentati dalla devianza.”
Mentre le pagine scorrono e le lacrime scivolano come perle si sente una strana assonanza con l’autrice.
Si intravede all’orizzonte un bastimento e si corre sulla sabbia umida.
È la salvezza, è il cambiamento, è il riposo dopo gli affanni.
“Sono una donna e tanto basta.
Storia antica che si ripete e sempre sempre sempre sempre si ripeterá.”
Bellissima elegia dell’esistenza.
Editore:
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Autore:
Beatrice Talamo ha insegnato letteratura tedesca all’Università della Tuscia di Viterbo, pubblicando
numerosi saggi articoli, l’ultimo dei quali è Mani anarchiche, mani nostalgiche, manicuore (quodlibet 2021). Nel 2010 è uscito il suo primo romanzo, Io, Velocia, presentato da Dacia Maraini. Successivamente alcune poesie su «Poesia», diretta da Elio Pecora. Ha esposto opere su legno, carta, sapone, pietra e stoffa in mostre personali e collettive.

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