Recensione di @CasaLettori: “Tempi morti” Eleonora Danco Giulio Perrone Editore

Titolo: “Tempi morti”
Autore: Eleonora Danco
Casa Editrice: Giulio Perrone Editore
Collana:
Anno di pubblicazione: 2022
Recensione:
“Non mi hanno risposto al cellulare
Non mi hanno salutata
Non mi hanno vista dentro
Non mi hanno dato tempo.”
È la paralisi di fronte all’indifferenza, la voglia di ritrovarsi e riconoscersi in uno specchio, la rabbia urlata per
“Le voci
Le voci che sento svanite
Come i miei anni”.
L’inganno di facce tutte uguali, una fermata d’autobus, “cambi luce che rappresentano l’inconscio, un labirinto e poi un altro e un altro ancora”.
Attraversarli con la spavalda incoscienza di chi non ha nulla da perdere.
Sprofondare dentro uno scenario minimale, ricomporre scene familiari dove domina lo smarrimento e la confusa ricerca del fonema.
“Scrivo scrivo scrivo scrivo.
Arriva la notte io scrivo
Arriva il giorno io scrivo.
Mi butto sul letto
Mi rialzo
E scrivo.
C’è una cadenza strana nell’impostazione della frase.
Una cantilena, un vezzo letterario, la ripetitività dell’esistenza?
Credo sia un modo di prendere le distanze dalla parola, differenziare azione e pensiero, circoscrivere le emozioni.
“Tempi morti”, pubblicato da Giulio Perrone Editore, raccoglie la originale produzione teatrale di Eleonora Danco, donna eclettica, capace di sovvertire ogni regola stilistica.
La sua scrittura avvolge, stritola, invade, lascia impronte.
Leggerla significa vivere la dissociazione e la ricomposizione, la solitudine straniante, il tempo frenetico e insieme eterno.
I corpi come oggetti, gli oggetti come corpi e in questa mescolanza simbolica si esprime la grandezza di questa artista.
“La menzogna è un lavoro sporco di una società inerme
La menzogna non smetterà”
Dalla visione surreale alla quotidianità, dal dialetto alla compostezza dialettica, dall’urlo alla preghiera: un girotondo dove tutto è consentito.
Ci si sente attratti e contagiati da tanta creatività mentre il sipario continua ad alzarsi.
Lo spettacolo continua, si rappresenta la spietata inconsistenza di un orizzonte irraggiungibile.
Splendida la prefazione di Christian Raimo.
“Danco è sempre nello stesso posto, lí – al centro dello sguardo dello spettatore, da sola, vibratile e ferma – capace di una virtù incredibile: prenderci mentre stiamo sul fondo, farci sentire meno soli.”
Editore:
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Autore:
Eleonora Danco (Roma, 18 marzo 1981) è un’attrice, drammaturga, regista teatrale e regista cinematografica italiana.
Per il suo film d’esordio, N-Capace, è stata candidata al David di Donatello per il miglior regista esordiente, al Nastro d’argento al miglior regista esordiente e al Globo d’oro alla miglior opera prima. Ha ricevuto due menzioni speciali della giuria per miglior film e miglior cast d’insieme al Torino Film Festival, il Ciak d’oro “Bello & invisibile” e il premio Film della critica marzo 2015 del Sindacato critici cinematografici italiani.

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