“Funambolo dell’autostima, Narciso cammina su una corda tesa fra un sano amor proprio e la sua patologica celebrazione.
Tra questi estremi c’è il narcisismo delle nostre vite quotidiane, condizionato dal contesto culturale e decisamente in crescita.
Pieno di sfumature e riflessi, il narcisismo è un arcipelago di possibilità.
Quello dell’arroganza e quello della fragilità, che spesso convivono a loro insaputa.”
“Arcipelago N”, pubblicato da Einaudi, è una mappa concettuale nella quale ognuno può riconoscersi.
Prezioso viaggio non solo all’interno di sè stessi, ma opportunità per conoscere a fondo il mondo affettivo e sociale che ci circonda.
“Il pugno della pandemia di Covid – 19 ha incrinato lo specchio narcisistico dei nostri assetti psicologici e sociali.”
Analisi lucidissima che indaga sulle cause “bio – psico -sociali.”
Due strade da seguire: “il caso mitico e il “caso clinico.”
Il primo è intriso di poesia, passeggiata nei campi mitologici attraverso una lettura culturale di grande pregio.
L’accostamento dei versi di Ovidio e di Lorca è la prova che l’uomo nei secoli ha sempre voluto affacciarsi all’interno di specchi interiori.
Ci si commuove rivivendo il dolore di Eco e nell’impossibilità di esprimere il suo amore si coglie un disagio che ancor oggi affligge e costringe alla ripetizione di fonemi altrui.
Dall’etimologia del nome alla necessità di continuare a studiare la figura di Narciso, l’appassionata ricerca di Vittorio Lingiardi è conferma che si è attratti dal “gioco di specchi, rifrazioni e varianti.”
Da Peter Pan ad Alice nel paese delle meraviglie per approdare alle parole di Jung: “Il fanciullo è l’abbandonato e l’esposto a tutto, e al tempo stesso il divinamente potente, l’inizio insignificante e dubbioso e la fine trionfante.”
Interessante lo sguardo diagnostico che partendo dall’esperienza disegna le vulnerabilità, le emozioni negative, le rabbie e le fragilità.
Un testo indispensabile che aiuta a capire chi siamo e come diventiamo quello che siamo.
“Abbiamo capito che non siamo un sistema isolato.
Non lo è un individuo, non lo è la coppia, non lo è una famiglia, non lo è un Paese.”
Grazie per le parole di speranza che ci inducono a credere in una società che potrà cambiare.
Grazie per la competenza scientifica e per l’umanità che arricchiscono la pagine.
Grazie per i meravigliosi riferimenti letterari che ci hanno accarezzato.
Grazie per averci condotto con amore nei territori bui dell’anima.