“Ma dimmi: voi che siete qui felici,
Disiderate voi più alto loco
Per più vedere e per più farvi amici?”
Leggere “Personaggi della Divina Commedia”, pubblicato da Marsilio Editore, è un grande onore.
Si percorre il pensiero del Sommo Poeta, se ne interpretano le intenzioni e le emozioni.
Si sente che ogni incontro è animato dal desiderio “di riposare nel definitivo, di comunicare di sè ciò che più non avrà mutamento.”
Si percepisce il fascino dei personaggi, le malinconie e i rimpianti.
Nel trascendere lo spazio e il tempo, l’eternità si fluidifica e diventa materia che ci appartiene.
Si intuisce che il passaggio alla morte è “una semplice traslazione da una dimora provvisoria a quella definitiva.”
“Allora conobbi chi era”
Soffermarsi sul riconoscimento che diventa “condivisione di affetti” mentre non solo il passato ci avvolge e ci sovrasta.
Chi è Dante, quali cambiamenti subisce?
È il pellegrino che ad ogni tappa accresce la sua conoscenza.
E noi con lui, non più distanti lettori, ma empaticamente e spiritualmente in cammino.
Carlo Ossola ci indirizza verso una partecipazione attiva, scrolla le nostre resistenze e ci trasforma in uomini e donne bramosi di apprendere.
Ci mostra quella lenta evoluzione che subiremo, ci permette di ammettere i nostri limiti.
Entra nel cuore dei personaggi e ci emoziona perché sceglie le parole che svelano l’arcano mistero dell’Altrove.
Virgilio, Caronte, Brunetto Latini mentre la pietas si fa strada e risveglia la nostra umanità sopita.
L’attesa, il dono delle lacrime, Casella e Lucifero fino al momento cruciale.
L’incontro con Beatrice è reinterpretato con una passione che non è solo quella dello studioso.
È l’anima che si congiunge alla letteratura, ne diventa testimone, ne esplora la luce.
“L’ultimo canto della Commedia e quell’inno alla Vergine restituiscono Dante e noi alla letizia che donandosi si fa ricettacolo e offerta.”
Un saggio di una potenza e di uno splendore che stordiscono, complimenti.