“Il libro dell’estate”, pubblicato da Iperborea, regala tanta pace.
È la carezza di luoghi che sembrano scenografie di antiche favole.
È il tocco di colori che degradano scandendo lo scorrere del tempo.
È la roccia nuda, la nebbia come un abito invernale, il bosco fantasma, “formato con lenta fatica”.
Il mare che nella tempesta urla il suo potere e nella bonaccia si lascia accarezzare.
“L’odore è una cosa importante, ci ricorda tutto quello che abbiamo vissuto, è come un involucro di ricordi che dà sicurezza.”
Sofia e la sua nonna inventano il gioco della scoperta e ogni oggetto, ogni albero, ogni racconto raccoglie l’armonia dell’Universo.
“Che cosa strana l’amore.
Più si ama l’altro e meno l’altro ti ama.”
Sperimentando i sentimenti la piccola protagonista non è mai sola.
A vegliare sulle paure e le prime scoperte l’amziana donnina che tramette saggezza.
Vorremmo trovarci nell’isola finlandese insieme a Tove Jansson, incantatrice cantastorie.
“Tutto si può trovare se si cerca”.
Il tempo è la libertà di fantasticare grazie al linguaggio immaginifico di una scrittrice che ha saputo mantenere lo sguardo innocente dell’infanzia.