“Il cibo è ciò che ci mantiene in vita, ma è anche quello che ci lega all’ambiente circostante, alla nostra storia, alla nostra epoca, al nostro status sociale: agli altri.”
“La favolosa storia delle verdure”, pubblicato da Add Editore, è un viaggio culturale ricco di aneddoti e citazioni.
Ci permette di “passare da un orto a una poesia, da un quadro a un’ortolana.”
Incrociando sapori passiamo dallo spazio collettivo a quello intimo, dove emergono preziosi ricordi d’infanzia.
Scopriamo che Freud amava i carciofi, che la zuppa di cavoli è citata da Zola in “Ventre di Parigi”, che le prime tracce dei piselli risalgono al Neolitico.
Già dal III secolo a. Cr. si conosce il cardo, mentre la pastinaca è citata da Plinio il Vecchio.
Si va delineando una mappa geografica che attraverso lo studio dell’alimentazione analizza usi e costumi, abitudini e differenze sociali.
Évelyne Bloch Dano elabora un testo che sa coniugare arte, letteratura, storia, antropologia.
Mostra la relazione tra ortaggio e incontro di civiltà, studia l’evoluzione del gusto, arricchisce il testo con ricette appetitose e semplici.
Ricostruisce valori simbolici e evoca racconti dell’infanzia.
Aggiunge una guida botanica sottolineando l’importanza della famiglia e della specie.
Un libro colto adatto a tutti dove anche i vegetali “sin dell’alba dei tempi rappresentano forse l’incontro più fecondo tra natura e cultura.”