Dallo scrittore ucraino Andrei Kurkov non aspettatevi trame scontate.
L’esuberanza narrativa si miscela in maniera intelligente con un pungente sarcasmo.
“La pallottola in cerca dell’eroe”, pubblicato da Keller, è un collage di esistenze dove il fantastico è solo pretesto per raccontare l’uomo.
Se il testo è un interessante studio dell’Unione Sovietica non pochi sono gli agganci con la interazione conflittuale tra potere e popolo.
Obiettivo è dare un volto e un nome all’arroganza, alla prepotenza e certamente alla stupidità.
Lo scrittore è un perfetto sceneggiatore.
I personaggi escono dalla nebbia dell’indefinito.
Esistono mostrando reticenze, silenzi, fantasie.
Si muovono in un panorama cangiante e nel susseguirsi delle stagioni il tempo diventa un misuratore della Storia.
Ai paesaggi lunari si contrappone l’inquieta presenza dell’Angelo.
Figura che appare e scompare accelerando le aspettative del lettore, creando un’atmosfera misteriosa.
Sparpagliate nel testo le allusioni, i doppi sensi costruiscono una trama alternativa.
Le domande esistenziali arrivano dirette e si scontrano con la mancanza di risposte.
Una scelta geniale che permette a chi legge di cercare la propria Verità, di chiedersi dove sono finiti i veri eroi e quale strada percorrere per incontrarli.