“Come capire che la persistenza, preoccupante, del divario di genere è una situazione che riguarda tutte e tutti, in primo luogo chi si occupa di cultura – vale a dire chi costruisce ponti tra generazioni?”
“Lo spazio delle donne”, pubblicato da Einaudi Editore, è vento forte di cambiamento.
Oasi dove trovare riparo quando ci si accorge che qualcosa non quadra.
È giro di boa, analisi lucidissima del ruolo delle figure femminili.
Testo arioso che ragiona sul passato e sul presente, mostra i frutti di una cultura patriarcale che ha relegato il sapere agli eletti.
“Le vicende, le opere e le esistenze di metà dell’umanità sono state lasciate ai margini della storia, formando una zona fuori campo.”
Il libro racconta attraverso sguardi molteplici “identità sempre in movimento e in trasformazione.”
Riesce brillantemente a immaginare una comunità che vuole confrontarsi, sperimentare linguaggi, estrapolare immagini.
Tappe di un viaggio che individua spazi marginali, mondi oscurati, slabbrature, scollamenti.
Tanti i libri suggeriti, le autrici da rileggere con l’obiettivo di educare a “una sintassi e una architettura diverse.”
“La storia delle moltitudini perdute non si fa riportando in salvo i nomi propri e basta; per questo lo spazio delle donne non potrà essere solo quello delle eccezionalità miracolate o delle eroine.”
Salvare dall’oblio solo le singolarità significherebbe avere una mappa artefatta, finta, inadeguata.
Essere “corpi sociali”, avere coraggio, “costruire memoria e prospettiva sulle battaglie politiche e sociali” significa uscire dalla incorporeità, narrarsi e narrare, creare interazioni e complicità.
Daniela Brogi sbalordisce, ogni sua pagina va studiata e approfondita.
Ogni parola si coniuga con un’altra, ogni riferimento storico o letterario ricostruisce un panorama culturale volutamente taciuto.
Parla di “destino sociale”, di “frammentazione ( o scissione) tra prassi e immaginazione”.
Scinde l’esperienza personale dall’espressione artistica, sfata il paternalismo bonario.
Percorre la letteratura con spirito critico, suggerisce itinerari alternativi, osserva il femminile elaborato dagli scrittori, rivede “trame e destini raccontati da certe scritture o da certi film”.
Propone autrici contemporanee, cita brani, sottolinea lo spessore del fonema all’interno del contesto.
Una prosa asciutta, non enfatica nè trionfalista.
Un invito a costruire un modello di pluralità differenti.
Grandioso, leggetelo e promuovetelo.
Organizzate dibattiti, invitate i vostri compagni, coinvolgete i giovani.
Questo prezioso libro vi aiuterà a “costruire nuove prospettive, nuovi ponti e forme di reciprocità.”