Per descrivere i racconti contenuti in “Essere un uomo”, pubblicato da Guanda Editore e tradotto da Federica Oddera basta un aggettivo: perfetti.
La cura nella scelta dei fonemi trasforma ogni frase in armonia musicale.
Lo stile sciolto e diretto offre diverse prospettive di lettura.
Si ha la sensazione di osservarsi e di scoprire quei piccoli e grandi buchi interiori che ci erano sfuggiti.
La capacità di stupire creando trame differenti con un finale inaspettato mostrano quanto la letteratura possa svelarci.
I personaggi delineati in pochi tratti essenziali hanno una complessità interiore che emerge lentamente, senza forzature.
Nicole Krauss, nata e vissuta in America, non sottovaluta le sue origini ebraiche e nel descrivere rituali e credenze mantiene uno spirito critico molto interessante.
Da quel mondo trae il positivo pur non sottraendosi ad una sottile ironia e ad un distacco antropologico.
Se è vero che vengono attraversate tutte le fasi della vita un’attenzione particolare è riservata alla relazione tra vita e morte.
Non è casuale in questa visione che oscilla tra finito e infinito la presenza di immagini e figure che contengono qualcosa di misterioso e arcano.
Importanti sono le case e gli oggetti, testimoni silenziosi di un passato che non si può dimenticare.
Nella tristezza di un padre che si è occupato poco delle figlie, si cela una domanda che tormenta: la vita ci concede sempre di scegliere?
“È così che viviamo, scavalcando con disinvoltura certe situazioni finchè non ci pesano più e riusciamo a dimenticarle completamente.”
Questa affermazione che può essere una filosofia della resistenza percorre il testo e permette di vedere in controluce la forza che ognuno di noi possiede.
Non credo che l’autrice voglia mettere in contrapposizione il genere maschile e quello femminile.
Osserva le relazioni, mostra diversità e conflittualità ma lasciando sempre aperta la porta della comunicazione.
Ogni donna ha un suo percorso mai ostacolato da scelte altrui; si respira una libertà mentale e fisica, spesso sudata e faticosa da reggere.
Importante è non lasciarsi spezzare.
Una prova letteraria brillante che risponde agli interrogativi che ci aiutano ad essere veri.